Il tempio è datato al primo quarto del VI secolo a.C.. Si presuppone che la peristasi dorica sia dovuta ad una fase di espansione successiva alla costruzione della cella in quanto non si riscontrano connessioni costruttive nelle fondazioni con il nucleo più antico.I ruderi del tempio erano inglobati nella chiesa della SS. Trinità, nel cortile dell’oratorio dei Trinitari, nella casa Mastronuzzi e nel convento dei Celestini. Nel 1700 erano ancora visibili dieci spezzoni di colonne, ma furono rimossi e andarono dispersi durante il rifacimento del convento nel 1729. Verso la fine dell’Ottocento, l’archeologo Luigi Viola ne studiò i resti ed attribuì il tempio al culto di Poseidone, ma esso è più probabilmente da mettere in relazione con le divinità femminili di Artemide, Persefone o Hera